Cannobio, cittadina di confine, è stata per diversi mesi perlopiù risparmiata dagli eventi bellici, nonostante i rastrellamenti tedeschi che periodicamente coinvolgevano la zona. La città aveva due presidi nazi-fascisti, uno all'ingresso sud, a Punta Amore, e un altro vicino all'Hotel Cannobio, sul lungolago.
Nella notte del sabato 26 agosto 1944 una pattuglia della Zollgrenzschutz venne attaccatta a Cannobio dalle forze partigiane e tre tedeschi vennero uccisi nella zona delle quattro vie, proprio nel centro del paese. La mattina successiva, dal lago, sbarcarono almeno cinquanta nazifascisti, provenienti da Luino giunti a bordo di barchini in dotazione alla "Scuola Mezzi d'Assalto Salvatore Todaro" della Decima Mas.
Facevano parte di questa spedizione truppe della Brigata nera "Ettore Muti" di Ravenna ed elementi della Decima Mas Battaglione Complementi "Castagnacci". La rappresaglia tedesca fu condotta dal Comandante SS Hans Clemens, soprannominato la "Tigre di Como", la cui ferocia era nota per il massacro delle Fosse Ardeatine, dove vennero trucidati 355 uomini.
Clemens fece erigere tre forche davanti all'Hotel Cannobio e ordinò un rastrellamento di civili, con l'intenzione di impiccare tre uomini sul lungolago, fucilarne quaranta e distruggere le case che si trovano in prossimità del teatro dello scontro armato della sera precedente. È solo grazie all' intervento determinato del podestà Giovanni Reschigna e del prevosto Don Pietro Barazzoni che si evitò il peggio. Molti civili si erano nel frattempo rifugiati oltre frontiera, nella vicina Brissago e il numero di civili consegnati fu di gran lunga inferiore alla richiesta tedesca. Vennero dunque arrestati circa 40 uomini, principalmente anziani, che vennero scortati dai soldati tedeschi fino a Luino. Alcuni di loro vennero liberati per le condizioni di salute precarie e per l'età avanzata, mentre gli altri vennero trasferiti a Milano in attesa di essere deportati in un campo del Reich. Tra questi ostaggi, sei uomini non fecero ritorno e oggi sono commemorati da una lapide posta vicino al vecchio porto.
Dopo la partenza di Clemens alla volta di Varese, un piccolo gruppo di fascisti e soldati tedeschi rimase a sorvegliare Cannobio. Questo presidio venne rimosso durante l'attacco partigiano del 2 settembre 1944.