Due scrittori tedeschi vanno ricordati in questo percorso, nonostante non si trovassero in Svizzera negli anni degli eventi. Entrambi sono stati anti nazisti e sono fuggiti anche dalla Svizzera perché, durante la guerra, temevano di perdere il rifugio nella Confederazione.
In questa strada visse Emil Ludwig (1881 - 1948), celebre biografo tedesco, nato a Breslau (oggi WrocÅ‚aw, Polonia) da una famiglia ebrea. Dopo gli studi di legge e storia presso le Università di Breslau e Berlino, intraprese una carriera da giornalista e drammaturgo. Nel 1906 si trasferì in Svizzera, dove ottenne la cittadinanza nel 1932.
La notorietà di Ludwig raggiunse l'apice con la pubblicazione nel 1920 della sua straordinaria biografia su Napoleone Bonaparte, che riscosse un successo straordinario sia dal punto di vista commerciale che critico, confermandolo come uno dei principali biografi del suo tempo. Da lì in poi, scrisse una serie di affascinanti biografie su figure storiche di spicco, tra cui Goethe, Bismarck, Lenin e Gandhi e, nel 1932 pubblicò il libro - intervista a Benito Mussolini dal titolo "Colloqui con Mussolini". Le sue opere si contraddistinguevano per una scrittura scorrevole e per l'attenzione approfondita alla psicologia dei protagonisti. Nonostante avesse ottenuto la cittadinanza elvetica, Ludwig scelse di abbandonare momentaneamente Ascona e il Ticino, temendo l'invasione delle potenze dell'Asse Roma-Berlino. Trascorse un periodo negli Stati Uniti, ma dopo la fine della guerra, fece ritorno ad Ascona, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita.
Un altro autore degno di nota è Erich Maria Remarque(1898 - 1970), celebre scrittore tedesco e autore del bestseller "Niente di nuovo sul fronte occidentale" (traduzione letterale di "All'Ovest niente di nuovo"). Il romanzo nacque dalla sua dolorosa esperienza di combattente nella Prima Guerra Mondiale e gli garantì fama e riconoscimento come scrittore e giornalista a Berlino. Nel 1930, scelse di stabilirsi a Porto Ronco, in Svizzera.
Remarque si distinse per la sua ferma opposizione al nazismo, tanto da lasciare la Svizzera prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale e trasferirsi negli Stati Uniti, seguendo le orme di molti altri connazionali che fuggivano dal regime nazista. Nonostante fossero residenti nel Canton Ticino, gli stranieri in opposizione al regime nazista rischiavano di essere denunciati alle autorità consolari italiane o tedesche, con il rischio di perdere il rinnovo del passaporto e del permesso di soggiorno nella Confederazione.
Dopo la fine della guerra, Eric Maria Remarque fece ritorno in Svizzera nel 1949. Nel 1958 sposò l'attrice Paulette Goddard e nel 1969 ricevette la cittadinanza onoraria da Ascona, la città in cui aveva deciso di stabilirsi. Morì a Locarno dopo una lunga malattia. La sua eredità letteraria rimane indelebile nella storia della letteratura mondiale.