Verbania

L'eccidio di Fondotoce
Casa della Resistenza

La Casa della Resistenza progettata dall'architetto e partigiano Cesare Mercandino e inaugurata nel 1996, trae le sue origini dall'eccidio di Fondotoce del 20 giugno 1944, quando quarantatré partigiani, che erano stati arrestati nei giorni precedenti durante le operazioni di rastrellamento in Val Grande, furono fucilati in questo luogo dove ora si trova il "Parco della Memoria e della Pace".

Dal 12 al 22 giugno 1944 si svolse un'operazione condotta da 4200 soldati tedeschi e fascisti all'interno della Val Grande. Questa operazione, nota con il nome in codice Köln, era diretta da Villa Caramora a Intra dal tenente colonnello Ernst Weis della SS-Pol.Rgt.15.

Nel pomeriggio del 20 giugno 1944, i quarantatré partigiani che erano stati arrestati nei giorni precedenti durante le operazioni di rastrellamento in Val Grande, furono fucilati a Fondotoce, a ridosso del canale che unisce il Lago Maggiore con quello di Mergozzo ove ora si trova il grande Muro monumentale con incisi i nomi dei 1300 caduti della resistenza nelle due province di Novara e del Verbano Cusio Ossola. 

Dopo essere stati sottoposti a torture furono fatti sfilare in corteo a Intra e negli altri paesi lacustri sino a Fondotoce. Nel corteo c'erano quarantasei partigiani, ma tre di loro, già militari alleati, furono risparmiati all'ultimo momento, mentre uno dei fucilati riuscì a salvarsi.

Carlo Suzzi infatti riuscì fortunosamente a sopravvivere e, con l'aiuto della gente del luogo, si mise in salvo, tornando poi nella formazione Valdossola con il nome di battaglia "Quarantatré".

La fucilazione dei partigiani potrebbe aver rappresentato una vendetta per gli oltre quaranta fascisti del presidio di Fondotoce, catturati il 30 maggio (senza essere uccisi) da una squadra del "Valdossola", comandata da Mario Muneghina.

Oggi la Casa della Resistenza è un centro di documentazione e ricerca storica, ospita e custodisce il Parco della Memoria e della Pace ed è il simbolo della Resistenza di tutto il territorio della allora provincia di Novara comprendente anche quella dell'attuale Verbano Cusio Ossola.